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Amici da portare in viaggio? I libri!

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Si è appena celebrata la giornata mondiale del libro (23 aprile). E allora ecco una panoramica sui libri giusti per affrontare un viaggio in Africa.

In caso di safari in un parco africano consiglio di portare sempre con voi un libro che contenga disegni o foto dei principali animali e vegetali che si incontrano durante i game drive. Le guide che vi accompagnano posseggono, in genere, libri molto utili più completi e specifici dell’area (nelle loro tasche non manca mai una guida sugli uccelli), tuttavia avere un proprio manuale serve a fissare meglio qualche animale, soprattutto i difficili uccelli, ed eventualmente ad improvvisare dei divertenti quiz con i compagni di fuoristrada.

Personalmente trovo facile e completo: “The Wildlife of Southern Africa. A Field Guide to the Animals and Plants of the Region” di Vincent Carruthers, adatto per Namibia, Sudafrica, Botswana, Zimbabwe, Mozambico, Swaziland, Lesotho. Esiste un omologo per Kenya, Tanzania e Uganda: “The Wildilife of East Africa” di Withers e Hosking.

I celebri “The Safari Companion” di Richard Estes e “National Audubon Society Field Guide to African Wildlife” coprono, invece, l’intero continente ma sono un tantino meno semplici.

Purtroppo, e con rammarico, non posso suggerire nessun libro di pari contenuti e sinteticità in lingua italiana. Si tratta di edizioni straniere che potete facilmente trovare in qualsiasi negozio di un aeroporto internazionale africano e negli shop dei parchi o librerie delle città, in alternativa potreste acquistarli online sui più noti siti web.

Consiglio ovviamente di portare in viaggio anche una guida del paese che si visita. Se si viaggia in autonomia, è utile averne anche più di una, in modo da riuscire a coprire gran parte delle esigenze informative. Ad esempio, spesso uso affiancare un libro più informativo (hotel, ristoranti, trasporti) ad uno più descrittivo che mi aiuta a capire quali luoghi possano realmente rientrare nei miei interessi e quali usanze e tipicità esistono. In ogni caso non mi privo mai di una guida Polaris, eccellente compagna di viaggio!

Uscendo un attimo dalla categoria libro, ma rimanendo in libreria, suggerisco di avere sempre con voi una carta geografica del paese su cui tracciare con un pennarello l’itinerario che seguite. A prescindere dal fatto di essere guidati o meno, l’osservazione della carta vi può far capire molto del luogo che state percorrendo: i confini, la presenza di mare, laghi, fiumi o deserti, la distanza da una grande città, l’altimetria e la presenza di vette o avvallamenti e così via. Inoltre, a fine viaggio, la carta rimarrà come un souvenir indelebile e preciso del percorso fatto e con un dito fatto scorrere lentamente sulla sua superficie saprà riportarvi su strade, sterrati e villaggi accantonati dalla memoria.

C’è infine il campo della narrativa, che è pressoché infinito e sarebbe riduttivo dare una lista rappresentativa per l’intera Africa Subsahariana. Di certo, per poter entrare nel sentimento prodotto dall’apartheid e capire qualcosa della cultura sudafricana, sarebbe importante leggere l’autobiografia di Nelson Mandela “Long walk to freedom”. Così come “La mia Africa” è la pietra fondante per costruire un sano “mal d’Africa”, che vi accompagnerà anche dopo il viaggio. Ma ai classici suggerisco di aggiungere letture specifiche del paese, romanzi ambientati in luoghi che poi le vostre suole toccheranno. Queste letture in genere rivelano molto, raccontano dettagli, modi di fare e abitudini sociali che difficilmente si trovano nelle guide. I romanzi, più di tutti, ci aiutano a viaggiare ancor prima di arrivare.


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